Programma per Carini

Il programma del MoVimento 5 Stelle per Carini è articolato in 5 macro aree tematiche:

AMBIENTE

L’Ambiente è il fondamento di tutto, per questo è il primo punto del nostro programma. In questi ultimi decenni il territorio carinese ha subito pesanti cambiamenti che ne hanno stravolto non solo l’aspetto ma anche il livello minimo di funzionalità, con una drastica riduzione delle risorse naturali a disposizione dei suoi abitanti e la cementificazione selvaggia. Per tale motivo compito della nuova amministrazione sarà quello di riordinare e recuperare quanto ancora possibile, seguendo il buon senso delle nuove direttive comunitarie relative al riuso delle risorse ed alla tutela.

Il territorio di Carini va visto nel suo contesto di paese che si affaccia su 2 golfi: il Golfo di Carini con i comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta; ed il Golfo di Castellammare del Golfo con i limitrofi comuni di Cinisi, Terrasini, Montelepre e Giardinello. Per tale motivo vanno esplorate le possibilità di consorzio tra comuni per la gestione di alcuni servizi, un concetto che funziona perfettamente in molte zone d’Italia e che ha visto enormi vantaggi dal punto di vista di riduzione dei costi e miglioramento dei servizi.

  • Gestione integrata di rifiuti-acqua-reflui

Proposta di consorzio pubblico tra comuni o misto (pubblico-privato) per la gestione integrata dei servizi di erogazione dell’acqua, trattamento dei reflui e raccolta e smaltimento dei rifiuti.

  • Rifiuti. Per migliorare i servizi e la qualità del materiale raccolto, saranno realizzate Isole Ecologiche di Quartiere ed Isole Ecologiche Mobili, dove i cittadini potranno conferire quanto raccolto in maniera differenziata presso il proprio domicilio e/o attività produttiva; tale materiale verrà quantificato e convertito in “punti equivalenti” che consentiranno nell’arco dell’anno solare ad una riduzione della tariffa dovuta per il servizio (con l’obiettivo minimo del 25% entro il primo anno solare di raccolta). Nel calcolo delle riduzioni sarà tenuto conto anche del compostaggio domestico e del compostaggio di prossimità. Sarà potenziato il sistema di recupero degli ingombranti e saranno realizzati centri per il recupero e riuso dei materiali; questi ultimi permetteranno di sottrarre dallo smaltimento oggetti ancora utilizzabili, magari eliminati dal cittadino solo perché obsoleti o soggetti a piccoli guasti. Nei centri di recupero e riuso saranno impegnati coloro che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro (lavoratori in mobilità, cassintegrati, volontari). Tre (3) delle Isole Ecologiche (nei quartieri del Centro Storico, Agliastrelli, Villagrazia) saranno realizzate in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio ed avranno anche una funzione didattico-educativa, oltre ad essere laboratori aperti alla libera collaborazione di artisti ed associazioni. In tutto il territorio sarà mantenuta la raccolta porta a porta che si avvarrà della “tariffazione puntuale”, ovvero si pagheranno i rifiuti indifferenziati e si otterranno delle importanti riduzioni sul materiale differenziato che si conferirà. Si procederà ad una importante revisione della gestione del servizio, oggi gravato da costi di una visione arcaica del sistema.
    Rifiuti. Le nostre iniziative saranno legate alla strategia ZERO WASTE – Rifiuti Zero, che prevedono la drastica riduzione della produzione di rifiuti fino ad arrivare alla quasi totale eliminazione di qualunque tipo di rifiuto. Sarà applicata la regola delle 4 R: Riduco, Riutilizzo, Recupero e Riciclo. L’attuale sistema di smaltimento dei rifiuti ha portato all’incremento spropositato della tassa locale sul servizio raccolta e smaltimento (intanto divenuta tariffa), cresciuta di oltre il 500% negli ultimi 15 anni, con un continuo peggioramento del servizio, migliorato relativamente soltanto negli ultimi anni a seguito della fuoriuscita dall’ATO ed il passaggio alla SRR con la gestione affidata a privati, che ha tolto i rifiuti dalla strada ed avviato la raccolta differenziata, ma sempre con costi esorbitanti, disservizi a singhiozzo e scarsa qualità del materiale recuperato ed avviato al riciclaggio.

 

  • Acqua.
    Fontana di Piazza Duomo
    • Ulteriore strumento di riduzione rifiuti e recupero delle risorse è quello legato al recupero delle acque del territorio con l’avvio della revoca della cessione ad AMAP per la gestione del Servizio Idrico Integrato, da sviluppare invece in consorzio con gli altri comuni del Golfo di Carini: Carini, Capaci, Isola delle Femmine, Torretta. Già il Mongitore nel 1700 decantava le acque di Carini e la purezza delle sue sorgenti. Oggi Carini vive invece una situazione di emergenza idrica con una scarsa qualità delle sue acque potabili, nonostante la cessione ad AMAP delle reti idriche e di smaltimento reflui, che ha portato ad un aumento spropositato nei consumi di acque minerali con un conseguente aumento di inquinamento ad esso legato (bottiglie di plastica, trasporti, aree di stoccaggio spesso al sole, continua necessità di reperimento, ecc…). L’Acqua del Sindaco è una grande scommessa per tutti i cittadini. I parametri da rispettare per la potabilità dell’acqua pubblica sono nettamente migliori di quelli dell’acqua oggi in commercio. Per questo nei 5 anni in cui siamo stati in Consiglio Comunale abbiamo chiesto più volte di rendere pubblici i risultati delle analisi delle acque erogate nel territorio, purtroppo inascoltati. Se l’acqua che arriva nelle nostre case deve per legge essere potabile e buona, e per tale la paghiamo, perché non dobbiamo conoscere le sue caratteristiche? Ogni famiglia risparmierebbe oltre 200,00 euro l’anno solo di mancato acquisto di acqua minerale. L’Acqua del Sindaco è l’acqua pubblica di buona qualità che arriva nei rubinetti delle nostre case. I dati relativi alle analisi delle acque, obbligatori per legge, verranno pubblicati in tempo reale sul sito del Comune in un’apposita area. E’ intenzione dell’amministrazione istituire pure le “Case dell’Acqua”, punti di erogazione di acqua “potabilizzata”, qual ora questa non fosse garantita nelle abitazioni, attraverso idonee apparecchiature, dove i cittadini potranno approvvigionarsi di acqua di qualità (anche gasata) in quota parte gratuitamente e per quantitativi maggiori al costo di pochi centesimi al litro. Questo comporterà una riduzione di almeno il 15% dei rifiuti prodotti dai cittadini (sono circa 3.000 le tonnellate di plastica all’anno che vanno in discarica per un costo di smaltimento di oltre 250.000 euro).
  • Reflui. Il Depuratore di Ciachea nasceva come impianto consortile tra i comuni di Carini, Capaci e Torretta e l’ex Associazione di Sviluppo Industriale, a cui in seguito si sarebbe aggregato il comune di Isola delle Femmine. Noi siamo assolutamente contrari affinché a questo gruppo si uniscano i comuni di Cinisi e Terrasini e l’aeroporto “Falcone Borsellino”, ma non per motivi campanilistici, solo perché riteniamo pericoloso lo spostamento di acque di bacini idrografici molto diversi, che creerebbero uno squilibrio notevole nel fragile Golfo di Carini. L’impianto di Ciachea funziona ma non benissimo, per colpa principalmente dei comuni che non hanno mai onorato i costi di gestione dello stesso, demandando prima all’ASI, poi all’IRSAP ed ora all’AMAP la gestione e le conseguenti operazioni di “scarica barile” sulle responsabilità delle disfunzioni. Noi vogliamo che l’impianto di depurazione torni ad una gestione diretta da parte del Comune di Carini, dove sarebbe possibile implementare la parte dell’impianto destinata al trattamento dei fanghi, dotata di un digestore anaerobico mai utilizzato in questi anni, in un impianto di trattamento dei rifiuti organici prodotti dal Comune di Carini e non solo, con il risultato di tradurre in un guadagno quello che al momento per il Comune è un costo. Il Depuratore è inoltre dotato di un impianto per lo smaltimento dei reflui dei cosiddetti “bottini”, ovvero delle autobotti per lo smaltimento dei reflui da fosse settiche, che non ha mai funzionato, causando importanti danni economici da mancati introiti.
  • Randagismo. Fondamentale è la conoscenza della popolazione canina sul territorio, per tale motivo è necessario far interagire e potenziare l’anagrafe canina con il SIT-GIS (Sistema Informativo Territoriale – Geographic Information System) in modo da avere cognizione di cosa e dove è presente nel territorio. Una efficace campagna di microcippatura di tutti gli animali presenti sul territorio (non solo cani, ma anche colonie di gatti, pecore, mucche, maiali…) consentirà di applicare le politiche più corrette per risolvere i problemi che si sono manifestati e si manifestano ancora oggi. Una seria campagna di informazione, prevenzione e sterilizzazioni, mettendo insieme pubblico (ASP) e privato (ambulatori veterinari del territorio, associazioni animaliste e scuole). Ad oggi, tutti i cani che sono stati catturati in questi anni e curati in maniera eccellente presso la struttura privata del Canile Sanitario, quando non sono stati dati in adozione e dopo essere stati sterilizzati, non sono mai stati liberati nello stesso luogo di cattura come prevede la legge. Vorremo spingere ulteriormente verso le adozioni locali, applicando, come già sperimentato in tantissimi comuni in Italia, a chi adotta un cane di provenienza certificata carinese (ovviamente microcippato e sterilizzato) una riduzione annuale su una tassa locale (tipo la TASI), estendendo l’agevolazione all’ambulatorio veterinario (che ti agevola sui costi dei vaccini) ed alle attività commerciali di prodotti per animali che applicheranno sconti sui mangimi. Per il comune è comunque un risparmio importante (centinaia di euro in meno di spese a carico dei cittadini per gestione del cane in canile sanitario, costi per eventuale incidente provocato dal cane randagio, o centinaia di euro per rimuoverne la carcassa in caso di morte). In accordo con alcune associazioni animaliste stiamo individuando un’area dove realizzare un rifugio per cani ed uno per gatti, e stiamo pianificando i costi per il suo funzionamento. Saranno trovate forme di incentivo per quei cittadini che manterranno il cosiddetto “cane di quartiere”.

 

  • Mare
      • Eliminazione immediata degli ultimi scarichi fognari comunali che ancora vanno a mare (Lido Azzurro, Predicatore, canale nei pressi di Riva Smeralda) e corretta gestione dell’impianto di depurazione di Ciachea, con monitoraggio in continuo degli scarichi e pubblicazione online dei dati di campionamento.
      • Bonifica vera della costa, con il completamento delle demolizioni ma non di facciata (ovvero solo ciò che si vede nel sopra-terra) ma dalle fondazioni, che consentiranno di ricostituire il “sistema dunale” per un ripascimento naturale delle spiagge, sempre più erose a causa della presenza del cemento. Zonizzazione delle aree da recuperare e conseguente razionalizzazione degli spazi.
      • Trasformazione progressiva della via Cristoforo Colombo in pista ciclabile con accesso limitato alle auto soltanto per i residenti in regola con le varie norme di tutela della fascia costiera che, per la costa carinese, vogliamo ricordare, iniziano nel 1961 con il decreto di approvazione della costruzione dell’autostrada Palermo-Punta Raisi.
      • Immediata approvazione del PUDM (Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo) ed affidamento in gestione dei tratti di costa utilizzabili garantendo prioritariamente la “libera fruizione del mare”. Ogni tratto balneabile dovrà garantire l’accesso alle persone con disabilità e saranno previste aree destinate alla fruizione da parte degli animali di affezione.
  • Montagna.
    Montagna Longa
    • Riqualificazione di tutte le aree SIC (Sito di Interesse Comunitario) e ZPS (Zona Protezione Speciale) delle nostre montagne: Montagna Longa, Monte Saraceno, Monte Pecoraro, capaci di attrarre investimenti comunitari (Rete Natura 2000, Direttiva Habitat, Direttiva Uccelli) ma mai attenzionate da nessuna amministrazione comunale. Nelle nostre montagne vivono specie rare: oltre 45 specie di orchidee selvatiche, l’Aquila del Bonelli (poche decine di coppie censite in tutto il Mediterraneo), il Gracchio Corallino… Tutte specie di interesse comunitario e che attraggono un turismo di qualità, oltre a risorse per la loro salvaguardia e protezione. Ciò consentirebbe l’impiego per lungo tempo degli operai stagionali in forza alla cosiddetta “Forestale”, senza i continui ricorsi alla stagionalità del lavoro. Riattivazione della sentieristica di montagna, evidenziando tutte le risorse naturalistiche, archeologiche, monumentali che le nostre montagne custodiscono. Già oggi sarebbe possibile percorrere oltre 50 km di sentieri dimenticati, dove fare birdwatching, running o ciclocross, a contatto con la natura e godendo di grotte, insediamenti archeologici con necropoli di epoca greca, chiese bizantine ed eremi monastici.
  • Agricoltura e pastorizia. Un tempo fonti primarie di reddito per i carinesi, oggi ridotte a sparute aree. Compito dell’amministrazione sarà quello di salvaguardare la specificità di quanto ancora rimane del mondo agricolo nel territorio, incentivando con la riduzione delle imposte locali, quei proprietari che vorranno ancora produrre nel territorio, aiutandoli nello specifico nella commercializzazione dei prodotti locali. Da anni il Comune di Carini ha definito le aree per il Mercato Agricolo ed il Mercato del Contadino, le ha regolamentate ed ha completato il processo autorizzativo per la vendita. Ha solo dimenticato di avvisare i produttori locali ed a creare le condizioni idonee ad avviare tutte quelle procedure che consentissero a chi produce di poter vendere direttamente ai cittadini i propri prodotti. Grazie al nostro supporto è stato approvato nella scorsa legislatura il regolamento del Marchio De.Co. comunale, che certifica la qualità dei prodotti comunali e propedeutico a riconoscimenti di altre certificazioni di qualità (es. DOC, DOCG, ecc…). Pensiamo alla rivalutazione e promozione della “Vacca Cinisara”, in realtà specie autoctona di quello che un tempo era il Principato di Carini e di cui molti capi sono di allevatori carinesi, che grazie alle caratteristiche peculiari del suo latte è già presidio Slow Food per i formaggi, la ricotta e le sue carni. Ma anche a prodotti agricoli di nicchia che alcuni giovani stanno tentando di recuperare e mettere in commercio: le perine “Minna addu” (nome locale per la varietà “Vernagallo”), la pesca montagnola, la manna. Senza dimenticare il miele, prodotto a Carini e famoso già ai tempi di Idrisi quasi mille anni fa, prodotto dall’ape nera sicula anch’essa presidio Slow Food e salvatasi dall’estinzione circa 30 anni fa grazie ad un apicoltore carinese.

 

  • Energia.  Carini ha aderito al PAES per la riduzione delle fonti inquinanti e la riduzione della produzione di CO2. Sono stati realizzati impianti fotovoltaici sopra i tetti di alcuni plessi scolastici, ma ciò non basta. E’ necessario che tutti gli uffici pubblici vengano rivisti in chiave di ottimizzazione dei consumi energetici, con l’adozione di illuminazione a led, ottimizzazione dei consumi per il riscaldamento e raffreddamento dei locali, coibentazione, riduzione dell’uso della carta per la produzione degli atti comunali e le comunicazioni con i cittadini. La digitalizzazione della macchina comunale è la nostra grande scommessa e per tale motivo avremo un assessorato ad hoc, di alto profilo specialistico. Assessorato che si occuperà pure della mobilità sostenibile in collaborazione con l’Università di Palermo e dell’implementazione tra i servizi pubblici e privati del territorio.

TURISMO e CULTURA

Due temi inscindibili e che saranno il motore trainante per il futuro della CARINI A 5 STELLE.

Catacombe di Villagrazia di Carini

Un patrimonio immenso fatto di grotte e aree archeologiche di tutte le epoche: preistoria, sicani ed elimi, greci, romani, bizantini, arabi, spagnoli. Monumenti che tutti ci invidiano: un’intera città romana, l’antica Iccara citata nell’Itinerarium Antoninii, sede vescovile tra le più antiche del Cristianesimo, con splendidi mosaici da mettere in luce e valorizzare, la Catacomba Paleocristiana di Villagrazia, la più estesa della Sicilia con i suoi splendidi affreschi del IV secolo d.C., uno dei castelli più grandi e meglio conservati dell’Isola che faremo inserire nel circuito Arabo-Normanno dell’UNESCO quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità, una ventina di chiese una più bella e più ricca dell’altra, 7 conventi, torri di avvistamento medievali, 2 Riserve Naturali regionali (Grotta di Carburangeli e Grotte dei Puntali), 2 siti di interesse comunitario (SIC e ZPS), senza dimenticare i 9 chilometri di costa.

In tutta questa ricchezza già operano, timidamente, B&B, affitta camere ed abbiamo perso l’unico albergo che era sopravvissuto. Il concetto di “Albergo Diffuso” (legge regionale fortemente voluta dal MoVimento 5 Stelle, a ragion veduta definita la prima legge a 5 Stelle d’Italia) ben si adatta alle caratteristiche della nostra Carini ed una corretta gestione e valorizzazione delle risorse può diventare il volano di una crescita economica costante che vedrà coinvolti in sinergia operatori economici di vari settori.

Carini già oggi è in grado di offrire percorsi turistici completi, che “costringerebbero” il turista a rimanere nel territorio per almeno 2 giorni. Per questo abbiamo pensato alla “Carini Card”, una card di servizi ai cittadini ed ai turisti che mette in rete tutte le attività carinesi del settore.

 

  • Area Archeologica di San Nicola. Dopo anni di pastoie burocratiche nel 2012 è stato finalmente istituito il vincolo archeologico nell’area cosiddetta di San Nicola; da anni i proprietari dei terreni vincolati sono pronti a costituirsi in consorzio per dare vita al primo esperimento di “parco archeologico privato” della Sicilia, ovviamente sotto le direttive e l’alta sorveglianza della competente Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo. Negli anni scorsi sono stati avviati i primi timidi tentativi interlocutori tra protagonisti (Assessorato Regionale ai Beni Culturali, proprietari terrieri, Università, sponsor) i quali non hanno mai avuto un supporto da parte delle amministrazioni comunali che man mano si sono succedute. L’area archeologica sarebbe il naturale completamento del circuito che vede insieme la Necropoli di Ciachea del II millennio a. C. (da anni espropriata e mai valorizzata), la Necropoli di Manico di Quarara all’interno dell’area di Santa Venera e le Catacombe di Villagrazia di Carini. Già da 5 anni, in una piccola area di San Nicola di proprietà comunale, gli archeologi della cooperativa  ArcheOfficina, che gestiscono le catacombe di Villagrazia per conto del Vaticano, hanno intrapreso il “Progetto San Nicola – Archaeological Field School”, riportando alla luce strutture murarie e mosaici dell’Iccara romano-bizantina, coinvolgendo scuole di ogni ordine e grado e giovani archeologi universitari provenienti da tutta Italia.

 

  • Sistema museale civico
    • Museo Paleontologico e Archeologico. Identico percorso a quello per l’area archeologica è stato seguito per l’istituzione di percorsi museali legati alla storia del territorio carinese: i magazzini del Museo Regionale Archeologico “Salinas” e quelli del Museo Paleontologico “Gemmellaro”, ambedue di Palermo, traboccano di reperti provenienti da Carini e che mai troveranno spazio per l’esposizione. Materiali che potrebbero essere “prestati” per lunghi periodi alla Città di Carini se questa si dotasse di una struttura idonea a tale compito. Si è già trattata negli anni scorsi la piena disponibilità da parte delle due istituzioni a procedere in tal senso… come sempre è mancata la volontà politica del fare. I locali dell’ex Convento dei Domenicani ben si prestano ad un tale uso. Sono stati, tra le altre cose, oggetto di una valida tesi di laurea per una loro conversione in struttura museale che ne ha evidenziato la fattibilità dell’opera.
      • Già presso la Biblioteca Comunale, nello splendido scenario architettonico dell’ex convento dei Carmelitani, è attivo un “primo nucleo” di quello che potrebbe essere un museo civico che di recente è stato riconosciuto dalla Soprintendenza di Palermo e dall’Assessorato Regionale ai BB.CC. Ma la Biblioteca, anche per il ricco patrimonio librario antico posseduto (oltre 8.000 volumi tra 1500 e 1800), deve essere una struttura a se, al massimo implementata da una pinacoteca e con un’area espositiva temporanea legata ad iniziative di valenza.

 

ISTRUZIONE, FORMAZIONE e LAVORO

Sarà una delle risorse-ricchezze del nostro programma. Con questo non vogliamo limitarci alla classica formazione scolastica, ma partire da lì… dalle scuole di competenza comunale per interagire con l’unica istituzione scolastica superiore, l’Istituto “Mursia”, che potrebbe espandere le sue aree di formazione a servizio delle richieste del territorio in vista dell’apertura del centro di biotecnologie Ri.MED. e della nuova vita che sta conoscendo la Zona Industriale di Carini, ambedue inserite nella ZES della Sicilia Occidentale. Ma formazione significa anche creare nuovo lavoro: basti pensare alla riqualificazione energetica dell’enorme patrimonio immobiliare carinese ed al recupero dei centri storici di Carini e Villagrazia di Carini, che consentiranno alle maestranze carinesi lavoro per almeno un decennio.

  • Un nuovo plesso scolastico nel Centro Storico di Carini. Per dare dignità ad una scuola ancora oggi ospitata in una struttura del 1600, un ex convento di monache di clausura le cui celle sono stata trasformate in classi. Abbiamo già individuato l’area dove far sorgere il nuovo plesso scolastico, che sarà una copia della migliore struttura scolastica presente nel nostro territorio: l’istituto “Laura Lanza”. Classi ampie e funzionali, 2 palestre, auditorium al coperto ed all’esterno, campetto polivalente, laboratori, oltre a viabilità di accesso e parcheggi. Tutto quello che una scuola deve avere e nel centro storico di Carini. Le risorse le prenderemo dai fondi per l’edilizia scolastica messi a disposizione dal Governo nazionale, ai quali Carini non accede per mancanza di progetti esecutivi e destinazione d’uso specifica di aree nel territorio.
  • “San Vincenzo” (oggi istituto “Falcone”). La struttura, liberata dalla scuola, potrebbe essere riconvertita in uno spazio polivalente legato alla cultura, una sorta di “incubatore culturale”. Noi ci vediamo bene una scuola di alta formazione di restauro (in tal senso abbiamo già contatti con il Centro Regionale del Restauro della Regione Siciliana); uno “spazio musica” dove i vari enti formatori del territorio (ad esempio la Banda Musicale, l’Accademia Musicale Mediterranea o gli Amanti della Musica Lirica…, tutti insieme ovviamente) possano liberante operare, magari con una sala di incisione; un laboratorio teatrale… La struttura c’è, ha le caratteristiche adatte, le associazioni ci sono pure… Al comune il compito di trovare le risorse (non moltissime) per fare di tutto ciò un incubatore di idee.
  • “Guttuso” Villagrazia di Carini. Ampliamento della struttura scolastica centrale di Villagrazia di Carini per ottimizzarne le funzionalità. Oggi l’Ist. Comprensivo “Guttuso” è frammentato in 6 plessi, di cui 3 in affitto da decenni. L’area attorno al plesso centrale consente ancora oggi la realizzazione di nuovi locali, evitando così a genitori con più figli in età scolare di dover percorre chilometri per recuperare i figli tra un plesso e l’altro. L’Istituto “Guttuso” ha 1 sola palestra, non ha un auditorium, non ha spazi polivalenti al suo esterno… E’ una scuola che va migliorata e potenziata, le risorse ci sarebbero, ma non vengono chieste per mancanza di progettualità e si ricorre sempre più spesso al volontariato quando invece dovrebbe essere il comune a dare i servizi necessari e le risorse per farli funzionare. Mettere in rete tutti gli istituti scolastici del territorio sarà la nostra scommessa, per una migliore offerta formativa per i cittadini di domani. Impegno per ripristinare il tempo prolungato nella scuola primaria e secondaria, valorizzazione degli istituti scolastici e del personale docente, con la restituzione degli spazi laboratoriali alla scuola (eliminati per fare spazio alle classi), formazione per adulti (prendendo spunto dagli ottimi risultati raggiunti a suo tempo dal Corso Serale dell’alberghiero), quest’ultima volano per nuove professionalità.
  • Ri.MED. e Zona Industriale

Interazione degli istituti formativi del territorio con il mondo del lavoro. Pensiamo al futuro, pensiamo a quando fra pochissimi anni sarà operativo il Centro di Ricerca Biomedica Ri.MED. ed il nostro paese non ha pensato alle potenzialità che questa struttura porterà. Nessuno si è attivato per programmare protocolli di intesa tra gli istituti formativi del territorio e la Fondazione Ri.MED., all’interno della quale saranno necessarie figure professionali non solo biomediche ma anche tanti lavoratori che dovranno conoscere le lingue straniere, che dovranno occuparsi dell’accoglienza, che dovranno cucinare piatti particolari per gli oltre 300 ricercatori del centro. Nessuno ha pensato che gli 8 laboratori di altissima specializzazione porteranno un indotto di sviluppo di potenziali aziende tecnologiche, biomediche o farmaceutiche legate ai brevetti che Ri.MED. attuerà. E noi abbiamo una Zona Industriale in una posizione invidiabile ma sempre più trasformata in CeDi (centri distribuzione merci) e aree commerciali di dubbia valenza. Noi pensiamo ad una Zona Industriale che torni ad essere luogo di produzione tecnologica e, non solo Ri.MED. è una grande occasione e nessuno dei politicanti locali lo ha capito o ne parla, ma nessuno in questi anni ha seguito l’evolversi della vicenda ed ha pensato a cosa farne sul territorio. I lavori sono iniziati ma mancano tutte le infrastrutture di servizio, non esiste viabilità in particolare le connessioni con il resto del territorio viste nell’ottica della mobilità sostenibile ed ecologica. Noi abbiamo le idee chiare ed attuabili.

  • Commercio di vicinato e centri storici di Carini e Villagrazia. Va rivalorizzato il Centro Commerciale Naturale di Carini centro e ne va istituito uno anche a Villagrazia di Carini. Da parte dell’amministrazione comunale saranno messe in atto delle pratiche virtuose, di concerto con chi vuole investire nei due centri storici carinesi, che porteranno all’istituzione di due Zone Franche Urbane comunali che prevedono incentivi con una forte riduzione dei tributi locali per chi investe nelle attività commerciali lì localizzate ed assumere personale locale. I centri storici devono tornare ad essere luogo pulsante della vita del paese dopo essere stati abbandonati negli anni scorsi a vantaggio di ville e villette sparse nel territorio. Sarà compito dell’amministrazione locale incentivare la nascita di strutture di albergo diffuso, che interagendo con le attività di servizi ridaranno vita alla memoria del nostro paese.
  • Riqualificazione del patrimonio immobiliare. Una delle scommesse principali per rilanciare il lavoro a Carini, per decenni sviluppatosi prevalentemente sull’edilizia. Un patrimonio ultra decennale che necessita di una seria riqualificazione dal punto di vista energetico e strutturale, con il miglioramento della classe energetica degli immobili e la messa a norma di migliaia di costruzioni ancora oggi in attesa della “sanatoria”. L’amministrazione comunale stimolerà tutte quelle agenzie formative che potranno formare o riqualificare la manovalanza locale affinché si attivi quel circuito virtuoso che porterà al miglioramento della qualità della vita degli abitanti di Carini, ad una rivalutazione del patrimonio immobiliare e ad una sostanziosa riduzione del consumo energetico del territorio, con notevoli benefici per i proprietari degli immobili e dei lavoratori. Le recenti politiche di riqualificazione energetica, incentivate dal governo nazionale grazie alla caparbietà del Movimento 5 Stelle, stanno già cominciando a dare i primi segnali di forte ripresa di un comparto, quello edilizio, da anni in stagnazione. La recente Legge Urbanistica regionale, con l’istituzione dei “certificati verdi” e l’obbligo del “consumo zero di suolo”, può dare nuova linfa vitale al recupero del nostro territorio, che potrebbe beneficiare di importanti rivalutazioni urbanistiche e recuperi.

 

TERRITORIO

La pianificazione dello sviluppo del territorio è la base di partenza per una corretta gestione dello stesso. A Carini l’ultimo e unico Piano Regolatore è stato approvato nel 1983. In parte disatteso, è in attesa di revisione dal 1997… In questi ultimi 20 anni Carini è cresciuta di oltre 20.000 residenti, mentre le ultime strutture pubbliche programmate e realizzate risalgono al 1997 (plesso scolastico di contrada Bivio Foresta), per il resto soltanto edilizia privata e nessun servizio.

Carini è l’unico comune d’Italia a non avere un “parco pubblico” degno di questo nome; a non avere spazi ludici per i bambini; a non avere, nonostante 9 km di costa, un tratto di mare balneabile e fruibile.

Noi pensiamo che la vivibilità di un territorio nasca dalla sua pianificazione e riqualificazione. Carini vanta un patrimonio immobiliare di oltre 35.000 costruzioni, molte delle quali da ristrutturare o riqualificare anche dal punto di vista energetico. Una mirata politica di recupero del patrimonio edilizio esistente porterebbe al rilancio economico di varie categorie professionali, ad un aumento del valore degli immobili e ad un conseguente sviluppo dell’indotto produttivo legato al settore.

  • Edilizia
    • Potenziamento dell’ufficio Sanatoria Edilizia per consentire l’evasione di tutte le pratiche di ancora giacenti (oltre 8.000). La sola evasione delle pratiche, con il conseguente rilascio delle concessioni edilizie, porterebbe nelle casse del Comune oltre 25.000.000 di euro, da utilizzare nell’avvio della realizzazione delle opere primarie di urbanizzazione: fognature, illuminazione pubblica, strade…
    • Immediata presentazione al Consiglio Comunale del Piano Regolatore Generale chiuso nei cassetti del palazzo da oltre un decennio, impelagato in pastoie burocratiche che ogni anno lo rallentano ulteriormente. Variante Generale al Piano ormai inutilizzabile in quanto “vecchio” di quasi 20 anni e con la maggior parte dei servizi previsti (strade, scuole, impianti sportivi, ecc.) cancellati da concessioni edilizie e varianti approvate in questi anni sul vecchio piano. La nuova normativa urbanistica, appena approvata dalla Regione Siciliana, costringerà ad una totale revisione di quanto pensato nel nuovo PRG in questi quasi 20 anni di ritardi.
  • Carini è stata trasformata in una immensa discarica anche di amianto. Tonnellate di eternit si trovano ancora tra solai, serbatoi, canne fumarie e coperture. La Regione Siciliana nel 2014 si è finalmente dotata di una legge specifica, che finanzia il censimento e la bonifica del territorio da questo pericolosissimo inquinante. Su nostra proposta in Consiglio Comunale, pochi mesi dopo l’insediamento dell’amministrazione comunale uscente (Del. Consiglio Comunale n° 169 del 23/10/2015) è stata approvata all’unanimità una mozione che obbligava il Comune a censire tutti i manufatti contenenti amianto, propedeutica a poter richiedere in seguito i finanziamenti regionali per la bonifica. Nulla è stato fatto di tutto ciò. E’ compito della nuova amministrazione provvedere immediatamente al censimento (sono previsti appositi fondi regionali) di tutti i siti con amianto ed alla loro bonifica (anche per questo sono previsti fondi regionali, ma nessuno li ha mai chiesti).
  • SIT-GIS (Sistema Informativo Territoriale – Geographic Information System). Immediata interazione ed integrazione del SIT-GIS elaborato dalla ripartizione Urbanistica in questi anni con tutte le banche dati degli uffici comunali. Questo consentirà anche l’incrocio di migliaia di dati per la lotta all’evasione tributaria locale (rifiuti, IMU, TASI, finte residenze, destinazioni d’uso fasulle…) e ad una conoscenza capillare del territorio che consentirà di far pagare le tasse a tutti e quindi di ridurle seriamente a tutti. E’ prevista la digitalizzazione di tutti gli uffici comunali e la possibilità che tutti i cittadini possano interagire con gli uffici comunali direttamente da casa, grazie alla Identità Digitale resa operativa dal Governo nazionale con notevole risparmio di costi e tempi per le comunicazioni. Il cittadino non avrà più bisogno di recarsi negli uffici comunali per certificati, calcolo delle tasse locali e loro rateizzazione, paganti e rimborsi nei confronti della pubblica amministrazione.
  • Potenziamento di quello che è il cuore di tutto il comune. L’applicazione di buone pratiche di amministrazione consentirà la riduzione delle tasse locali, purtroppo evase da troppi e pagate da pochi. Il miglioramento dei servizi di accertamento, l’aggiornamento di tutti quei regolamenti comunali sulle tasse locali che vadano incontro ai cittadini, la rateizzazione delle tasse locali (ICI, IMU, TARSU, TARI, TASI) con sanzione ridotta per chi in passato non ha versato quanto dovuto. Nuovo sistema di accertamento digitale che consenta al comune ed al cittadino di essere in armonia, evitando di ricorrere alla riscossione tramite agenti esterni. Istituzione del “Cassetto tributario comunale”, che consenta ai cittadini di interagire con il Comune per tutto quanto attiene alle problematiche tributarie locali ed a risolvere direttamente contenziosi e rateizzazioni.
  • SERVIZI

Ci sarebbe da commentare: “questi sconosciuti…”! Una città che ha raddoppiato il proprio numero di abitanti in 20 anni, senza alcuna pianificazione, sta diventando sempre più invivibile. Ciò di cui noi oggi godiamo è frutto di programmazione del passato, in buona parte dei primi anni ’80, quando Carini contava meno della metà della popolazione odierna. Compito della nuova amministrazione sarà invertire questa tendenza, utilizzando le risorse dimenticate all’interno degli uffici comunali, intanto riorganizzando la pianta organica comunale ed ottimizzandone i servizi.

  • Sicurezza. Una nuova Caserma dei Carabinieri per alloggiarvi il Comando della Compagnia Carabinieri Carini, oggi emigrata a Terrasini e Cinisi, da realizzare a Piano Agliastrelli. Abbiamo avviato da tempo contatti con il Comando Generale dell’Arma ed abbiamo chiaro qual è l’iter burocratico corretto per la realizzazione dell’importante struttura, ad oggi inspiegabilmente mai perseguito. Come se Carini rifiutasse l’Arma dei Carabinieri. Una nuova Stazione Carabinieri nel Centro Storico, sempre più abbandonato a se stesso e preda giornalmente di atti di vandalismo gratuito. Anche in questo caso abbiamo verificato e studiato soluzioni applicabili in tempi brevi. Carini non può permettersi di non avere un presidio di legalità importantissimo come i Carabinieri nel centro storico del paese.
  • Distaccamento dei Vigili del Fuoco. Previsto già negli anni ’80, quando venne addirittura realizzata la Caserma dei Vigili del Fuoco, ma mai entrata in funzione. Nei mesi scorsi si era ventilata la possibilità di avere un distaccamento permanente dei Vigili del Fuoco, in sostituzione di quello dei volontari, che per il Comune di Carini sono un costo non irrisorio, essendo ospitati in locali in affitto e con spazi ristretti. Abbiamo presentato una mozione in tal senso che è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale, ed impegnava l’amministrazione comunale ad attivarsi immediatamente per il recupero della Caserma, oggi utilizzata come magazzino dal Comune, e per il distaccamento del personale da parte del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Nessuna risposta è mai arrivata dall’amministrazione.
  • Dopo la stabilizzazione del personale precario, che ha consentito al Comune di aumentare di poche decine di unità la pianta organica comunale anche se ad orario ridotto a 18 ore settimanali, bisognerà attendere altri 24 mesi prima di procedere all’incremento orario per raggiungere l’orario pieno. Grazie alle nuove politiche nazionali, sarà finalmente possibile bandire nuovi concorsi per aumentare progressivamente i dipendenti comunali ed avere una pianta organica efficiente ed efficace.
  • Asilo Nido.  Chiuso per mancanza di fondi. In realtà chiuso perché si è lavorato per questo. Una struttura che costava oltre 300.000 euro l’anno non può permettersi di incassarne circa 50.000, non ha un minimo di sostenibilità economica. L’asilo nido è un servizio rivolto prevalentemente alle mamme lavoratrici ed a queste deve essere garantito che funzioni in orari compatibili con il proprio lavoro. Era uno dei servizi d’eccellenza che Carini vantava, va assolutamente riaperto e rapportato sul territorio con i servizi (ed i costi) che è in grado di offrire. Sarà priorità dell’amministrazione comunale operare in tal senso, stipulando apposite convenzione con le attività produttive del territorio ed interfacciandosi con loro, per offrire servizi ai cittadini lavoratori di Carini.
  • Parchi gioco e spazi per i giovani. Nota dolente da sempre della Città di Carini. Ci sono decine di spazi pubblici abbandonati al proprio destino e, in contemporanea, decine di associazioni che da anni chiedono di averle in affido, senza però ottenere mai una risposta o un bando pubblico trasparente che ne consenta l’utilizzo. Ogni spazio verde del territorio sarà messo a bando nella massima trasparenza, senza lasciare adito ad interpretazioni, per la realizzazione di servizi a bambini e minori. Abbiamo studiato dei percorsi sicuri per la realizzazione di qualche decina di chilometri di piste ciclabili, dal lungomare a Villagrazia di Carini fino alla Zona PEEP. Le principali scuole del territorio dovranno essere raggiungibili in sicurezza con percorsi pedonali e ciclabili ed interconnesse con i servizi pubblici locali.
  • Sport.  Gli impianti sportivi del territorio da troppi anni sono oggetto di mercanteggiamento politico. Va potenziata la figura della Consulta dello Sport a cui demandare l’autogestione da parte delle associazioni sportive del territorio degli impianti, dando priorità a quelle associazioni che competono in campionati maggiori e coinvolgono un maggior numero di utenti. Compito dell’amministrazione comunale è vigilare sul rispetto delle regole e delle pari opportunità, che devono essere garantite a tutti, siano essi associazioni sportive che cittadini.
  • Mobilità.  Il sistema di mobilità del territorio sarà totalmente rivisto in chiave di mobilità sostenibile. Carini ha 3 stazioni metropolitane (Ciachea, Carini Stazione e Piraineto) quasi completamente scollegate con il sistema di trasporto urbano locale. Per questo la Stazione di Carini la pensiamo come il capolinea di tutto il sistema di mobilità, il luogo dove tutti arrivano e da dove tutti partono. Finalmente orari di autobus della linea urbana che interagiscono con gli orari dei treni e con quelli degli autobus per la città. Stessa operazione per la Stazione Piraineto, che dovrà essere dotata di una struttura di accoglienza e diventerà capolinea per le linee che vanno in direzione Trapani, che saranno raccordate con la linea urbana. Tutte le fermate metropolitane saranno integrate nel sistema delle piste ciclabili urbane e in azioni di car & bike sharing per consentire lo spostamento dei cittadini nel miglior modo possibile e condiviso. Saranno realizzate stazioni di ricarica elettrica rapida, alimentate da fonti energetiche rinnovabili con scambio sul posto, in più punti del territorio per favorire il più possibile la mobilità elettrica. La S.S. 113 Est è diventata ormai impraticabile sino al centro di Villagrazia, lunghi serpentoni di auto stanno incolonnate per decine e decine di minuti, situazione che peggiorerà ulteriormente con l’apertura di Ri.MED. e della futura struttura ospedaliera. E’ necessario che Carini si doti di una nuova uscita autostradale al centro del territorio, a servizio di Villagrazia di Carini che ormai conta oltre 15.000 residenti ed in prossimità del centro Ri.MED. ed al futuro ospedale di eccellenza previsto al suo fianco. Abbiamo individuato l’area adatta in corrispondenza della via Carbolangi, comprendendo nei lavori la sostituzione del vecchio soprappasso autostradale divenuto ormai assolutamente insufficiente e oggetto giornalmente di liti tra i guidatori che non rispettano le precedenze ed il buon senso, meno di 3 km separerebbero il nuovo svincolo da Ri.MED., contro gli oltre 5 km di viabilità tutta da programmare, espropriare e realizzare di quello pensato e mai realizzato sino ad oggi a cantiere avviato. Un nuovo parcheggio interrato e multipiano a servizio del Centro Storico, con la riqualificazione dell’area del Campo Agliastrelli, destinato prioritariamente a tutti i dipendenti e frequentatori occasionali della parte centrale della città.
  • La vecchia linea ferroviaria, abbandonata da anni ed occupata da privati abusivamente, può diventare in pochissimo tempo una via di attraversamento Est-Ovest dedicata esclusivamente ai mezzi ecologici, da interfacciare alla strada realizzabile sul tracciato espropriato 40 anni fa per la condotta idrica che porta l’acqua dalla Diga Iato a Palermo e che attraversa Carini in direzione Cinisi-Capaci.
  • Cimitero. Va riqualificato l’esistente ed ampliato così come previsto in passato, non con un progetto da 13 milioni di euro (che tra l’altro non ci sono…), ma con una ottimizzazione dell’esistente e l’ampliamento verso quelle aree naturali e logiche (il perimetro vincolato da sempre…) sfruttando le aree confiscate alla mafia già in affidamento al Comune di Carini. Si cercherà di dotare il cimitero di nuovi servizi che lo equiparino ad un cimitero moderno e funzionale: impianto per la cremazione, area aconfessionale per i non cattolici, camera mortuaria e per i servizi funebri, cellette cinerarie, area per gli animali d’affezione.

 

ASSESSORI DESIGNATI:

  1. CASGNOLA FLAVIO
  2. FINAZZO ROSALIA
  3. MASTELLONE MARCELLO
  4. BARTOLOTTI BARBARA

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